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Civilizzare anziche' criminalizzare l'abusivo.


L’azione di contrasto alle anomalie nell’esercizio dell’intermediazione del credito messa in campo dall’OAM sta agendo su vari fronti, fin dal suo incarico (a seguito del decreto legislativo 141/2010) di tenuta dell’albo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi.

Solo lo scorso anno l’Organismo ha gestito 2.762 controlli contro i circa 2.000 programmati, che sono sfociati in 1.156 procedure sanzionatorie (638 concluse con l’applicazione di 544 provvedimenti sanzionatori), e tra le principali attività di controllo c’è sicuramente l’azione di contrasto al fenomeno dell’abusivismo ovvero l’utilizzo, per il contatto con il pubblico, di soggetti non iscritti negli Elenchi tenuti dall’Organismo né segnalati da iscritti come loro collaboratori e l’esercizio di attività per conto di intermediari finanziari/consorzi non abilitati al rilascio del prodotto finanziario “fidejussioni e garanzie”.

L’intento è, come sempre quello di garantire una maggiore tutela dei consumatori e soprattutto della professionalità di tutti coloro che costituiscono un comparto importantissimo nel nostro paese. Oggi come ben sappiamo per poter accedere alle professioni di agente in attività finanziaria o mediatore creditizio, è necessario in primis seguire un corso di formazione specifico e poi superare l’esame OAM, questo consente di “consegnare” al mercato ed ai consumatori, professionisti qualificati e certificati che sono in grado, con il bagaglio tecnico acquisito di fornire una consulenza approfondita e non arrecare danni a chi sceglie di avvalersi del loro prezioso consiglio. In precedenza l’albo era tenuto dall’Ufficio Italiano dei Cambi e successivamente da Bankitalia, e bastava compilare la documentazione ed inoltrarla mezzo fax per ottenere l’abilitazione

Passando ad un sistema più selettivo le cose sono radicalmente cambiate: il numero degli agenti in attività finanziaria è diminuito del -91,89% mentre i mediatori del credito sono diminuiti del 99,81% (fonte OAM). Questi dati indicano senza ombra di dubbio che il mercato del credito, una volta regolamentato e responsabilizzato è stato affidato a un numero nettamente più ristretto di professionisti che hanno potuto esprimere le loro competenze al meglio.

Ma nonostante la continua intensificazione dei controlli, sempre più capillari e precisi, da parte dell’OAm, i numeri ci raccontano ben altra realtà: il ricorso sistematico all’abusivo da parte di Agenti e Mediatori è un fenomeno che non accenna a scomparire e neppure a diminuire. E allora, perché non cambiare approccio? Se “l’abusivo”, al contrario di quel che si pensa resta (e a quanto pare resterà) parte integrante di un sistema creditizio che cerca in ogni modo di evolversi in realtà di assoluta autonomia ed imparzialità che devono operare per l’interesse di chi chiede un finanziamento, effettuando attente ricerche tra gli istituti di credito e presentare ai richiedenti le migliori soluzioni, non sarebbe opportuno reintegrare, con magari una normativa meno repressiva questi soggetti non abilitati?

A parer nostro un censimento di tali figure “illegali”, un’attenta valutazione di idonietà e un conseguente reinserimento nei ranghi della legalità apporterebbe innumerevoli benefici sia a livello fiscale (ci sarebbe finalmente una tassazione equa sui proventi di questo sottobosco) sia a livello di aumento della qualità garantita (i soggetti disposti a autosegnalarsi sarebbero sottoposti ad almeno un minimo di formazione da parte di chi li iscrive). Con una modalità di registrazione simile a quella tenuta da Uic e Bankitalia tempo addietro il “SEGNALATORE” uscirebbe sicuramente dall’ombra e sarebbe molto più propenso a integrarsi al sistema creditizio in cui partecipa ma di cui non è parte.

Come da noi detto nel precedente articolo, gli organismi di controllo, oltre alle già ottime attività che li contraddistinguono, dovrebbero anche tener conto della “reale realtà” che vive il consumatore finale che spesso non dispone dei mezzi per distinguere i mediatori creditizi reali dagli abusivi, che si improvvisano senza davvero avere i requisiti.


Responsabile Provinciale Assopam

Adriano Magliulo

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